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14 ottobre 2018
XXVIII Domenica del Tempo Ordinario
Il discepolo mancato. L'osservante. Uno tutto casa e chiesa. Uno dei pochi che ha capito
proprio bene la parola del Maestro. Uno che sa gettarsi ai Suoi piedi per chiedere se caso mai gli
manca ancora qualcosa. Mi immagino si aspettasse un applauso e uno 'stai tranquillo, sei il top' e
invece il Nazareno su quella Via che porta a Gerusalemme gli spara una raffica di verbi: và, vendi,
dona, vieni, seguimi.
C'e una mancanza in lui. E non saranno
mai solo i comandamenti a dargli la beatitudine. Quelli ti insegnano come non far regnare la
schiavitú, l'Egitto, nella tua vita. Ma occorre entrare nella Terra promessa, farsi salvare da una
beatitudine piú grande perchè 'non sei ció che credi ma ció che ami'(E. Ronchi).
La vera mancanza di questo anonimo, di questo discepolo a metà sta nel
non credere che nonostante la ricchezza a Dio nulla è impossibile e che non con le sole forze umane
ma con la Grazia di Dio anche i cammelli possono passare per la cruna di un ago.
E mi spaventa il finale. Lui si fa triste in volto e va via perchè
aveva molti beni...
La tristezza mi spaventa piú della povertà.
Spero sia ritornato indietro. Spero nei supplementari di Dio per lui.
Spero che la sua libertà abbia cambiato rotta.
Una cosa è
certa: 'fissatolo lo amó' si dice di Gesú verso questo tale.
Mi piace da morire pensare che questo sguardo colmo d'amore il Maestro non l'ha piú
richiesto indietro... E quello sguardo mi fa ben sperare. Per quel tale e per tutti quanti
noi...
Buona domenica a
tutti!
Don Vito