NEWS
1 Ottobre 2017
2 figli. Una parabola. Due modi di vivere. Per
rispondere. Il primo figlio rappresenta i non-rappresentati, gli abusivi della vita, delle
religioni, della storia. Quelli su cui nessuno scommetterebbe un centesimo. Per Dio invece
rappresentano la scommessa vincente. L'uomo è la scommessa piú alta di Dio. Per ognuno di loro si è
giocato il Meglio che aveva su una croce. Maledetto tra i maledetti per renderci benedetti. Questa
ampia fetta umana, piú feccia che altro, è visitata da Dio e fatta propria. Sono quelli dei
supplementari. Quelli che giungono sempre dopo. Loro sono il primo figlio. Già mi immagino lo
sbianco dei 'primi della classe'. Sentire che loro sono 'il secondo figlio' non li avrà resi molto
felici. Ma Dio usa questi registri. Caino eAbele. Il padre coi due figli. E tante altre volte
l'attenzione è sul secondo, meglio, sull'ultimo. Questo secondo figlio è tutto 'casa e chiesa'. Al
padre che lo invita a lavorare affida un freddo e corretto 'si signore' (pensava stesse parlando con
un capo dell'esercito??). Ma poi fa tutt'altro. Il secondo figlio rappresenta tutti coloro che
alla fin dei conti giungono a fare anche a meno di Dio (in nome di Dio eh!!). Loro sono rimasti
impassibili dinanzi alla visita di Dio. Non si sono neppure mossi. Come delle mummie. E ora si
vedono sorpassati dagli abusivi. Questa è la verità. Quella di Dio.
Riflettendo... non sono i due figli il
centro nè la vigna. L ' interesse é per il frutto di quella vigna che deve essere offerto a tutta
l'umanità senza esclusione di sorta. Il modello resta il Figlio unigenito che con la sua vita,
sull'albero della Croce, col suo sí ha realizzato la salvezza per tutti.
Questo Dio mi interessa.
Buona domenica a tutti.
Don Vito.